Città del Trentino e dell'Alto Adige
Trento, Rovereto, Bolzano e Merano
1° giorno
Ritrovo dei partecipanti davanti alla scuola e partenza in pullman granturismo per Rovereto. Arrivo e visita del Museo della Guerra. Da più di ottant'anni il Museo della Guerra di Rovereto è attivo nella raccolta e nella conservazione di documenti relativi alla Prima Guerra Mondiale.Ai visitatori presenta un'esposizione permanente ma organizza anche mostre temporanee dedicate alla memoria della Grande Guerra e dei conflitti moderni, e propone a tutti gli studenti, a partire dai nove anni, attività didattiche relative alla storia moderna e contemporanea. Al termine della visita, sistemazione in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.
2° giorno
Dopo la prima colazione, visita di Trento. Punto di partenza dell'itinerario alla scoperta della città è il Castello del Buonconsiglio. Il complesso merita una visita per ammirarne la grandezza e i diversi stili, testimonianza di una costruzione avvenuta in periodi successivi. Per 500 anni fu sede del Governo dei Principi-Vescovi. La parte più antica, detta "Castelvecchio", fu eretta nei primi anni del Duecento con la possente Torre Grande o Torre d'Augusto. Il percorso prosegue lungo via del Suffragio, al cui inizio si trova Palazzo Trautmannsdorf, edificato sul finire del 1600. Sulla via Antonio Manci, l'antica "Via Lunga" si affacciano numerosi palazzi nobiliari di aspetto rinascimentale. Tra questi, Palazzo Salvadori, edificato all'inizio del Cinquecento nel luogo dove era situata l'antica sinagoga ebraica, dal maestro lombardo Lucio di Pietro. A condurci in Piazza Duomo è Via Belenzani, detta anticamente "Contrada Larga" una delle più belle e colorate vie della città, contornata da armoniosi e sontuosi palazzi del rinascimento dalle preziose facciate. Imboccando la via troviamo Palazzo Thun, per quattro secoli residenza urbana di una delle più influenti famiglie della storia tridentina, la famiglia Thun. Al termine, trasferimento a Merano per la visita ai giardini Trauttmansdorff. Sul soleggiato pendio sopra Merano, laddove un tempo soleva passeggiare l'imperatrice Elisabetta d'Austria, si estendono oggi i giardini in fiore di Castel Trauttmansdorff. Al centro dei giardini si erge il castello incantato che diverrà il Museo Provinciale del Turismo. Nel 1994, su incarico della Provincia di Bolzano, si è iniziato a sistemare i 12 ettari di terreno che circondano il castello. Più di 100.000 piante, con 3.000 specie diverse, sono state messe a dimora fino ad oggi nelle quattro diverse aree dell'impianto: giardini del sole, giardini acquatici e terrazzati, giardini boscati e paesaggi dell'Alto Adige. I padiglioni illustrano le strategie di sopravvivenza delle piante. Pranzo all’interno del parco. Al termine, rientro in hotel. Cena e pernottamento.
3° giorno
Dopo la prima colazione, visita di Bolzano. Capoluogo dell’Alto Adige-Südtirol, Bolzano è situata alla confluenza delle Valli dell’Adige e dell’Isarco, al punto di incontro delle popolazioni di lingua italiana e tedesca. La posizione sulla via del Brennero favorì il suo sviluppo fin dal medioevo, periodo nel quale appartenne al principato vescovile di Trento, per passare poi nel ‘500 al Tirolo e all’Austria, della quale fece parte sino al 1918. L’interesse di Bolzano non sta solo nei monumenti d’arte, che pur vi si trovano in buon numero, ma specialmente nel particolare timbro della città, in cui convivono sia nell’architettura come nella lingua e nelle forme di vita, le caratteristiche di un paese tedesco e di uno italiano. Il vecchio nucleo della città si trova attorno alla via dei Portici, l’ elegante arteria dei negozi. Al patrimonio artistico-culturale del passato raccolto nel Duomo, nelle chiese, nel Museo Civico e in biblioteche e archivi storici, si accompagnano oggi alte tradizioni culturali, come quelle musicali, imperniate sul Conservatorio Monteverdi, su concerti e concorsi internazionali, e su una vivace attività teatrale. Pranzo in ristorante. Nel pomeriggio, inizio del viaggio di ritorno con arrivo a scuola in serata.
UN MUSEO CHE VOLA ALTO: IL “CAPRONI” DI TRENTO
Inaugurato nel 1992, il Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni espone una ventina di velivoli storici, nove dei quali sono pezzi unici al mondo, e centinaia di cimeli storici. Inoltre, sono stati ricostruiti lo studio di progettazione dell'illustre pioniere aeronautico e uno scorcio dell'officina eliche dello stabilimento Caproni operante negli Anni Venti. Gianni Caproni, nato ad Arco (nel Trentino austro-ungarico) nel 1886, studiò ingegneria a Monaco di Baviera e Liegi. Nel 1909 costruì ad Arco il suo primo aereo a motore, il biplano Caproni Ca1 e, negli anni tra le due guerre, realizzò un’ampia gamma di aerei, dal gigantesco bombardiere Ca. 9 (1930) al piccolo biplano da addestramento Ca. 100 (1928).
LE ATTIVITÀ DIDATTICHE DEL MUSEO CAPRONI
Il Museo “G. Caproni” propone per le scuole attività didattiche interattive di tipo storico, scientifico e artistico rivolte a visitatori di varie fasce d’età: dalla scuola dell’infanzia agli istituti superiori. I vari percorsi sono stati ideati anche per divulgare e valorizzare l’importanza storica degli oggetti esposti nel Museo, alcuni dei quali unici al mondo. In particolare, per le scuole superiori la visita prevede, oltre alla presentazione della figura dell'ingegnere Gianni Caproni attraverso documenti e foto d'archivio che illustrano la sua attività nel campo della progettazione aeronautica e alla visione di filmati e schede audiovisive riguardanti la storia del volo anche l’utilizzo di un programma di simulazione di volo che permette di sperimentare al computer le fasi di decollo, volo e atterraggio all'aeroporto Caproni.
ALTO ADIGE: AL MUSEO PER DIVERTIRSI IMPARANDO
L’Alto Adige possiede un ricco patrimonio di musei, circa 80, nei quali sono raccolti circa un milione di oggetti. Alcuni rispecchiano la tradizione museale, altri sono particolarmente innovativi per tipologia o per tecnica espositiva. Qui ne proponiamo alcuni tra quelli che riteniamo più interessanti, non solo dal punto di vista didattico ma anche per la loro capacità di suscitare la curiosità dei ragazzi.
Messner Mountain Museum Juval
Juval, situato in posizione dominante su una dorsale tra la Val Venosta e la Val Senales, sotto i ghiacciai delle Alpi Ötztaler, fa parte del comune di Castelbello. Nel castello restaurato, il famoso alpinista Reinhold Messner custodisce la sua collezione dedicata al mito della montagna.Anche il solo castello, arroccato come un nido d'aquila su uno spuntone di roccia, con gli affreschi di B. Till Riemenschneider, meriterebbe una visita, ma assolutamente imperdibili sono l'esposizione relativa a Gesar Ling (leggendario personaggio tibetano), la stanza Tantra, la cantina allestita con gli equipaggiamenti delle spedizioni di Reinhold Messner, la collezione di maschere provenienti da cinque continenti, l'ampia collezione di cimeli tibetani e la galleria d'arte con quadri delle montagne sacre. Una visita guidata a Castel Juval è sempre un'esperienza molto emozionante.
Archeoparc della Val Venosta
L’ArcheoParc si trova a Madonna di Senales a un’altezza di 1.500 metri. Da qui si può vedere la val di Tisa con la cresta della montagna dietro la quale, a 3.210 m, c’è il luogo del ritrovamento dell’Uomo venuto dal ghiaccio, il famoso Oetzi, la cui mummia è conservata al Museo Archeologico dell’Alto Adige (vedi sotto). Il primo museo archeologico attivo dell’Alto Adige si fa notare già per la sua inconsueta costruzione: la casa a bassa energia nella costruzione, nella forma e nel materiale da costruzione è analoga alle ricostruzioni di case preistoriche e presenta virtualmente la salita dalla val di Tisa all’omonimo giogo. Lungo la via vengono rappresentati temi che vanno dalle prime tracce umane nelle Alpi all’Uomo venuto dal ghiaccio e al suo ambiente di vita. Modelli di case in grandezza naturale come da ritrovamenti archeologici ci danno un’idea più precisa sulla vita dei nostri antenati. Particolari manifestazioni, corsi e visite guidate per adulti, ragazzi e bambini rendono possibile l’esperienza diretta del modo di vivere nella preistoria. Un team di mediatori culturali propone alle scuole materne, elementari, medie e superiori, percorsi specifici con guide, programmi con giochi e attivitá inerenti alle mostre museali fisse ed a quelle straordinarie.
Museo Archeologico di Bolzano
Oltre cinquemila anni fa un uomo scalò il ghiacciaio di Senales fino alle sue cime gelate e lì morì. Nel 1991 venne ritrovato per caso, con i suoi indumenti e l'equipaggiamento, mummificato. Fu: una scoperta archeologica sensazionale che offre uno scorcio senza eguali sulla vita di un uomo dell'età del Rame. Dopo alcuni anni di ricerche condotte da gruppi di esperti, dal 1998 la mummia e gli oggetti che le appartennero sono esposti al pubblico presso il Museo Archeologico dell'Alto Adige. La collezione del Museo si articola in senso cronologico e documenta l'intera storia dell'Alto Adige dal Paleolitico e Mesolitico (15.000 a.C.) fino all'epoca carolingia (verso l'800 d.C.). L'Uomo venuto dal ghiaccio, con gli oggetti che lo accompagnano, inserito nel contesto storico, costituisce il complesso espositivo centrale. Modelli, ricostruzioni, immagini stereoscopiche, video e stazioni multimediali interattive permettono di dare uno sguardo al più remoto passato del versante meridionale della catena alpina.