La Tuscia e gli Etruschi - Aglaia Viaggi

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La Tuscia e gli Etruschi

La Tuscia e gli Etruschi

Tarquinia, Tuscania e Cerveteri

Tuscia era la denominazione attribuita all'Etruria meridionale dopo la fine del dominio etrusco. La Tuscia romana, corrispondente al Lazio settentrionale con l'antica provincia pontificia del Patrimonio di San Pietro, corrisponde oggi alla provincia di Viterbo e alla provincia di Roma nord fino al Lago di Bracciano.

1° giorno

Ritrovo dei partecipanti davanti alla scuola e partenza in pullman granturismo per Viterbo. La regione della Tuscia si estende a nord di Roma ed ha il suo cuore nella città di Viterbo. Ricca di arte e di itinerari archeologici, la Tuscia è attraversata dalla Via Francigena, il percorso che i pellegrini affrontavano nel lungo viaggio da Canterbury a Roma. Le numerose testimonianze della Civiltà Etrusca sono tuttora ben visibili nelle necropoli di Tarquinia e Tuscania mentre borghi medievali, castelli e splendidi palazzi rendono la Tuscia una terra ricca di atmosfere suggestive. Il territorio comprende oggi circa 60 comuni ed è il luogo ideale per numerosi itinerari. Pranzo libero. Visita di Viterbo: quartiere medioevale di San Pellegrino, citato in tutte le guide turistiche ed apprezzato per il suo sorprendente stato di conservazione. Stradine, palazzetti, fontane, balconi, archi, piazzette, costituiscono un "unicum" di grande valore artistico. Il quartiere è spesso animato da mercatini dell'antico, infiorate, feste folcloristiche e gli ambienti del piano stradale sono in gran parte occupati da botteghe d'arte, antiquari, punti di ristoro, sale culturali. Il nome del Quartiere di Piano Scarano deriva dal termine longobardo "squara" cioè schiera, per indicare che nella zona si svolgevano esercitazioni militari o venivano installati degli accampamenti. Le abitazioni hanno conservato, nonostante i pesanti bombardamenti dell'ultima guerra, l'aspetto originario abbastanza marcato. Il centro è costituito da piazza Fontana di Piano con la caratteristica fontana e dal vicino lavatoio dal tetto con architravi a vista sostenuti da pilastri.  Al termine, sistemazione in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

2° giorno
Dopo la prima colazione, partenza in pullman per Cerveteri per la visita alla Necropoli e al Museo Archeologico Nazionale. La necropoli etrusca “della Banditaccia”  si estende per circa dieci ettari e conserva quasi 400 sepolture comprese in un arco cronologico a partire dal VIII secolo a.C. fino III-II secolo a.C., offrendo così la possibilità di seguire i mutamenti degli ambienti funerari e contestualmente l’evoluzione della struttura urbana e domestica.
La necropoli si caratterizza infatti per la disposizione delle sepolture in isolati, tagliati da strade e vie secondarie lungo le quali è possibile passeggiare come in un centro urbano, nel quale la vegetazione si è riappropriata dei suoi spazi. Gli ambienti funerari ripropongono gli interni delle case etrusche, dai particolari architettonici agli elementi dell’arredo, consentendo di conoscere un aspetto di questa civiltà altrimenti perduto. Parte dei reperti provenienti dalle numerose necropoli del territorio è conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Cerveteri, il cui allestimento propone un percorso cronologico a partire dagli oggetti del periodo villanoviano, fino alle ceramiche di varia tipologia e utilizzo relative al banchetto e al contesto funerario, alle lastre fittili provenienti dal Tempio di Era. Pranzo libero. Rientro in hotel. Cena e pernottamento.

3° giorno
Dopo la prima colazione, trasferimento in pullman a Tarquinia per la visita alla necropoli. Si trova appena fuori del moderno abitato di Tarquinia e rappresenta solo una parte dell’estesa area destinata alla sepoltura dei defunti che si estendeva anticamente dall’altura della Civita alla costa. La visita dell’area archeologica consente di avvicinare la civiltà etrusca attraverso l’osservazione delle pitture parietali delle camere funerarie sotterranee. Incredibilmente ben conservati, gli affreschi policromi rappresentano un’insostituibile testimonianza delle concezioni funerarie e della vita quotidiana di questa civiltà, che a Tarquinia conosce il suo periodo più fortunato tra il VI e il V secolo a.C. Le pitture, realizzate con la tecnica dell'affresco in parte da artisti greco-orientali, in parte da artisti locali, riproducono scene di giochi, danze, banchetti, di attività quotidiane quali la caccia e la pesca, oppure ritraggono le figure demoniache del regno oltremondano. Per consentire la loro conservazione, l’ingresso delle tombe è stato protetto da una porta a vetri che permette di mantenere costante la temperatura e l’umidità all’interno degli ambienti funerari. Complessivamente le sepolture accessibili ai visitatori sono 14, tra cui la tomba  delle Leonesse, della Caccia e della Pesca, dei Leopardi e dei Caronti. Pranzo libero. Nel pomeriggio, inizio del viaggio di ritorno con arrivo alla scuola previsto in serata.

La necropoli etrusca di Tarquinia

La necropoli di Tarquinia si estende per 750 metri e raggruppa circa duecento sepolcri. La sua particolarità è data dalla vastità delle decorazioni pittoriche della Necropoli di Monterozzi, nella quale la presenza di pitture è così estesa da costituire un fattore di eccezionale importanza soprattutto perché permette di capire l’evoluzione della civiltà etrusca. Le pitture fotografano la vita reale del popolo etrusco: li osserviamo nelle loro case mentre mangiano, intenti a banchettare, sdraiati su klinai, mentre i musici suonano e gli schiavi servono. Sono oggi visitabili le Tombe del Cacciatore, dei Giocolieri, della Pulcella, Cardarelli, della Fustigazione, Fiore di Loto, delle Leonesse, dei Gorgoneion, dei Caronti, dei Leopardi, delle Baccanti, della Caccia e Pesca.

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