Lecco e i luoghi manzoniani
Ritrovo dei partecipanti davanti alla scuola e partenza in pullman granturismo per Lecco. Arrivo ed inizio della visita della città seguendo l’itinerario dei “luoghi manzoniani”. S’inizia da Villa Manzoni, che si trova al Caleotto di Lecco in via Arlenico (all'angolo con via Amendola). Attualmente ospita il Museo manzoniano che espone in dieci sale cimeli relativi alla vita ed alle opere dello scrittore. Da Villa Manzoni si può raggiungere a piedi (circa 10 minuti) la chiesa dell' ex Convento di Pescarenico, detto anche Convento di fra' Cristoforo, dietro il quale si staglia il monte Resegone; da lì ogni mattina all'alba partiva Fra' Cristoforo per la sua questua. Edificato nel 1576, nel 1798 venne trasformato in caserma per le truppe francesi e nel 1810 venne poi venduto a privati. Nella piazza, dedicata proprio a Fra' Cristoforo, è visibile un Ossario con i resti dei frati francescani morti di peste, la terribile calamità descritta ne "I promessi Sposi". Poco distante, proprio sulla riva dell'Adda, sorge il pittoresco Villaggio dei Pescatori, attorno a piazza Era, la piazza principale del quartiere di Pescarenico, l'unica località lecchese citata esplicitamente nel romanzo. Presso la foce del torrente Bione è visibile una targa, posta in memoria della notte in cui Renzo e Lucia dovettero fuggire dal loro paese natio. La seconda parte dell'itinerario manzoniano si effettua nella zona alta della città di Lecco. Qui i luoghi manzoniani si possono visitare solo dall'esterno, poiché gli edifici riconducibili a quelli descritti da Alessandro Manzoni sono tutti di proprietà privata. Nella zona di Acquate si può ammirare la chiesa di Don Abbondio, ricostruita nel 1767 e restaurata nel 1934; poco distante c'è ancora la cappelletta-tabernacolo, situata lungo la stradicciola che Don Abbondio stava percorrendo quando venne fermato dai bravi di Don Rodrigo che gli intimarono: "Questo matrimonio non s'ha da fare". Da qui è ben visibile il palazzotto di Don Rodrigo con sullo sfondo il monte San Martino. Ad Olate c'è la presunta casa di Lucia Mondella, quella individuata dagli studiosi manzoniani. Al termine, inizio del viaggio di ritorno con arrivo alla scuola previsto in serata.
Il Museo Manzoniano ha sede nella casa paterna, dove Alessandro Manzoni trascorse l'infanzia, l'adolescenza e la prima giovinezza. Gli arredamenti del piano terra sono rimasti gli originali del 1818, quando lo scrittore vendette la villa. Nella seconda sala del museo è documento il rapporto tra Alessandro Manzoni e Lecco attraverso dipinti, stampe, documenti e un grande plastico che riproduce Villa Manzoni e i suoi dintorni nel 1799. Mentre la terza sala presenta alcuni interessanti autografi dello scrittore e oggetti che gli sono appartenuti, nonché l’iconografia dei luoghi manzoniani attraverso una serie di stampe del territorio di Lecco del XVIII e XIX secolo.