Losanna e le Olimpiadi
Il Museo Olimpico di Losanna e il Castello di Chillon
1° giorno
Ritrovo del gruppo davanti alla scuola e partenza in pullman granturismo per Montreux. Pranzo libero. Arrivo a Montreux e visita del Castello di Chillon. Eretto a guardia dell’antica strada del Gran San Bernardo, il castello, perfettamente restaurato, è visitabile in ogni sua parte: torri, camminamenti, sale arredate, sotterranei, cappella, ecc. Proseguimento per Evian-les-Bains e sistemazione al Centre International de Séjour. Cena e pernottamento.
2° giorno
Dopo la prima colazione, trasferimento in pullman a Losanna per la visita del Museo Olimpico. Il Museo Olimpico è una modernissima e innovativa struttura che consente di ripercorrere la storia del movimento olimpico, dalla Grecia Antica ai giochi dell’era moderna, con l’aiuto dell’informatica e di audiovisivi interattivi. Con le sue mostre d'arte, i documenti, i film e le collezioni di preziosi oggetti dall'antichità greca fino ai Giochi olimpici moderni, il Museo Olimpico è il più grande centro d'informazioni sui Giochi Olimpici del mondo: 3400 mq di esposizioni permanenti e itineranti. Vi sono, inoltre, un archivio e un centro studi, l'auditorium con 180 posti, una boutique, una caffetteria e un parco con sculture ed una vista meravigliosa sul lago di Ginevra e sulle Alpi. Pranzo libero. Tempo a disposizione per la visita di Losanna. Partenza per l’Italia con arrivo in serata.
Il castello di Chillon, costruito nel XIII secolo su fondamenta romane, fu per tutto il Medioevo la residenza dei conti di Savoia. In origine era una fortezza ma in seguito subì numerose trasformazioni, adattandosi via via allo sviluppo delle tecniche difensive e offensive. Altri cambiamenti riguardarono l'arredamento e gli abbellimenti volti a sottolineare la grandiosità del casato e in funzione del cerimoniale di corte. Innumerevoli personalità storiche soggiornarono a Chillon: imperatori, papi, principi, poeti e così via. Già luogo di ambientazione della Nuova Eloisa di Jean-Jacques Rousseau, oggetto delle attenzioni di Lord Byron nel suo poema dedicato al prigioniero Bonivard, descritto da Victor Hugo, fu dipinto in un celebre quadro da Gustave Courbet.