La Versilia di Carducci e la Garfagnana di Pascoli
1° giorno
Ritrovo dei partecipanti davanti alla scuola e partenza per Sarzana, città di origini antiche situata nel cuore della Lunigiana. A Sarzana sorgono due castelli (la fortezza Firmafede, di origine pisana e quella di Sarzanello, antica residenza vescovile) e il borgo murato cinquecentesco è rimasto quasi intatto, con le mura e quattro torrioni. Il centro storico si sviluppa lungo le vie Bertoloni e Mazzini, tra Porta Parma e Porta Romana, nell’antico tratto della Via Francigena. Infatti, su queste vie si affacciano numerosi palazzi e chiese. Pranzo libero. Proseguimento per Valdicastello, il paese della Versilia dove nacque Giosuè Carducci. La sua casa natale è monumento nazionale ed è proprietà del Comune di Pietrasanta che l’ha adibita a museo del grande poeta. L'arredamento è quello autentico e nel giardino antistante spicca un busto marmoreo del Carducci. Proseguimento per Lido di Camaiore e sistemazione in albergo nelle camere riservate. Cena. Pernottamento.
2° giorno
Dopo la prima colazione, partenza per Bolgheri, frazione di Castagneto, dove il Carducci visse con la famiglia dal 1838 al 1848. Nella cittadina della Maremma pisana, rievocata nella poesia Davanti San Guido (Rime Nuove), il giovane Giosuè compose i suoi primi versi: un poemetto in ottave dal titolo Il conte di Bolgheri e, “già infervorato dalle letture della Rivoluzione francese, delle Repubbliche romane e greche, appassionatissimo di libertà”, un canto All’Italia in terzine. Pranzo libero. Proseguimento per Barga (in provincia di Lucca), nella cui frazione di Castelvecchio sorge la villa di campagna dei Cardosi-Carrara, che Giovanni Pascoli scelse come residenza nel 1895 e dove il poeta trascorse gli anni più tranquilli della sua esistenza, dal 1895 al 1912, l'anno della sua morte. Qui videro la luce opere come Myricae, i Primi Poemetti, i Canti di Castelvecchio e i Poemi Conviviali. Tra i Canti di Castelvecchio composti in questa casa c'è anche la famosa lirica “La cavalla storna”. Dopo la morte di Pascoli l'edificio è stato dichiarato monumento nazionale e di particolare interesse pubblico l'area che comprende la casa. Nel pomeriggio, inizio del viaggio di ritorno con arrivo a scuola previsto in serata.
“Nel breve tempo in cui mio padre fu medico-chirurgo di una società francese che aveva preso sopra di sé i lavori delle miniere di piombo argentifero in Valdicastello di Versilia, io nacqui in questo borghetto poco lontano da Pietrasanta addì 27 di Luglio 1835 (l’anno che il colera invase l’Italia) giorno di martedì alle ore 11 della sera; primo figlio del D.re Michele Carducci pietrasantino e della Ildegonda Celli cittadina fiorentina; e il giorno dopo fui battezzato nella chiesa di Valdicastello col nome di Giosuè Alessandro Giuseppe, Giuseppe nome dell’avo paterno, Alessandro padre di mia madre, Giosuè di un amico di mio padre da questo riveduto a punto allora ch’i’ era per nascere io”.
(Dai “Ricordi di Versilia” di Giosuè Carducci)