Lo yogurt e il suo processo di produzione - Aglaia Viaggi

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Lo yogurt e il suo processo di produzione

Lo yogurt e il suo processo di produzione

Come nasce lo yogurt?
visita didattica ad uno stabilimento di produzione

Ritrovo dei partecipanti davanti alla scuola e partenza in pullman granturismo per Casale Cremasco Vidolasco (Cremona). Arrivo e inizio della visita guidata dello stabilimento con una conferenza introduttiva sulle fasi di produzione, le politiche di qualità, le problematiche della sicurezza alimentare e la riduzione d’impatto ambientale. Segue la visita ai reparti di produzione dello stabilimento. Pranzo libero. Nel pomeriggio, trasferimento a Cremona,  la capitale mondiale della liuteria, l’antica arte di costruzione di strumenti a corda. Visita del centro storico che ha il suo cuore nella medioevale Piazza del Comune, spazio urbano assai unitario entro il quale fanno bella mostra di sé  il Duomo e la famoso torre campanaria detta Torrazzo, il Palazzo del Comune e il Battistero. Dal Torrazzo, alta 112 metri, si gode uno stupendo panorama della città e del fiume Po. Al termine, rientro a scuola.

YOGURT: BUONO E SALUTARE

Il nome è quasi certamente di origine turca, ma sulle origini dello yogurt non si hanno notizie certe. Forse è nato casualmente dalla fermentazione del latte dimenticato in un otre di pelle venuto a contatto con una fonte di calore. Certo il latte fermentato era già in uso presso le popolazioni preistoriche e lo yogurt era conosciuto da fenici, egizi, greci e romani. Ma chi ne ha scoperto il segreto  è stato il microbiologo russo Ilya Ilyich Metchnikov, ricercatore dell'istituto Pasteur, che fu il primo a studiarlo in laboratorio per cercare di scoprire il segreto della longevità delle popolazioni bulgare che ne facevano largo consumo. Fu lui infatti il primo a isolare il Lactobacillus bulgaricus, uno dei batteri responsabili della fermentazione del latte.

IL MUSEO DI STRADIVARI

Nel 1893 inizia la storia del Museo Stradivariano che raccoglie reperti provenienti dalla collezione di Ignazio Alessandro Cozio conte di Salabue, considerato il primo grande studioso di liuteria e la donazione di Giovanni Battista Cerani, consistente in forme, modelli e attrezzi vari appartenuti a liutai cremonesi e in particolare al celeberrimo Antonio Stradivari. La collezione – i cui esemplari in perfetto stato di conservazione vengono regolarmente suonati - consta oggi di circa una trentina di strumenti.

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