Pompei, Ercolano, Paestum - Aglaia Viaggi

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Pompei, Ercolano, Paestum

Pompei, Ercolano, Paestum

1° giorno

Nella prima mattinata, ritrovo dei partecipanti davanti alla scuola e trasferimento in pullman granturismo a Sorrento. Soste lungo il percorso per il pranzo. Arrivo e sistemazione in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

2° giorno
Dopo la  prima colazione, trasferimento a Pompei, antica città del Golfo di Napoli, situata ai piedi del Vesuvio. Nell'area degli scavi archeologici di Pompei è stata portata alla luce l'antica città romana distrutta tragicamente a seguito dell’eruzione del Vesuvio, avvenuta nell'anno 79. Inizio della visita del centro archeologico tra i più famosi al mondo: Porta Marina, Antiquarium, Tempio di Apollo, Foro. Pranzo libero. Nel pomeriggio, proseguimento della visita: Teatro Grande e Teatro Piccolo, Anfiteatro, Casa del Menadro, Villa di Diomede, Casa del Fauno. Rientro a Sorrento. Cena e pernottamento.

3° giorno
Prima colazione in hotel. Trasferimento in pullman ad Ercolano per la visita degli scavi: Casa dell’Atrio a Mosaico, Casa del Tramezzo di legno, Casa Sannitica, Terme, Casa di Nettuno e Anfitrite. Pranzo libero. Nel pomeriggio, proseguimento della visita: Palestra, Casa dei Cervi, Casa della Gemma, Terme Suburbane, Casa del Bicentenario.  Rientro a Sorrento . Cena e pernottamento.

4° giorno

Prima colazione in hotel. Trasferimento in pullman a Paestum. Paestum è un'antica città della Magna Grecia, i cui resti formano uno dei principali parchi archeologici d'Europa, riconosciuto nel 1988 dall'Unesco, tra i patrimoni dell’umanità. Visita della città: Basilica, il più antico dei templi di Paestum, Tempio di Nettuno, Foro, Via Sacra. Pranzo libero. Nel pomeriggio, proseguimento della visita: Tempio di Cerere, Chiesa dell’Annunziata, Mura. Rientro a Sorrento. Cena e pernottamento.

5° giorno
Prima colazione in hotel. Inizio del viaggio di rientro con soste lungo il percorso per il pranzo. Arrivo a scuola in serata.

Plinio il Giovane, nella prima lettera a Tacito, descrive così l'inizio dell'eruzione che egli, insieme allo zio, osserva da Miseno:

“Era a Miseno [Plinio il Vecchio] e, presente, governava la flotta. Il 24 agosto era trascorsa appena un'ora dopo mezzogiorno e mia madre gli mostra una nuvola che allora appariva, mai vista prima per grandezza e figura. [...] La nube si levava, non sapevamo con certezza da quale monte, poiché guardavamo da lontano; solo più tardi si ebbe la cognizione che il monte fu il Vesuvio. La sua forma era simile ad un pino più che a qualsiasi altro albero. Come da un tronco enorme la nube svettò nel cielo alto e si dilatava e quasi metteva rami. Credo, perché prima un vigoroso soffio d'aria, intatto, la spinse in su, poi, sminuito, l'abbandonò a se stessa o, anche perché il suo peso la vinse, la nube si estenuava in un ampio ombrello: a tratti riluceva d'immacolato biancore, a tratti appariva sporca, screziata di macchie secondo il prevalere della cenere o della terra che aveva sollevato con sé”.

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