Rovereto e Trento, memorie di guerra - Aglaia Viaggi

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Rovereto e Trento, memorie di guerra

Rovereto e Trento, memorie di guerra

1° giorno
Ritrovo dei partecipanti davanti alla scuola e partenza in pullman granturismo per Rovereto. Pranzo libero. Visita del Museo della Guerra. Da più di ottant'anni il Museo della Guerra di Rovereto è impegnato nella raccolta e nella conservazione di documenti relativi alla Prima guerra mondiale. Ai visitatori presenta un'esposizione permanente e organizza mostre temporanee dedicate alla memoria della Grande Guerra e dei conflitti moderni. Il Museo della Guerra propone a tutti gli studenti, a partire dai nove anni, attività didattiche relative alla storia moderna e contemporanea. Al termine, possibilità di effettuare un percorso didattico sul territorio. Il territorio trentino offre al turista e all’escursionista molteplici testimonianze delle vicende belliche che lo videro protagonista della Grande Guerra: fortificazioni, trincee, postazioni militari, cimiteri e monumenti. Il museo suggerisce ai suoi visitatori la visita a luoghi e siti particolarmente suggestivi e significativi. Si prosegue con la visita della campana dei caduti di Rovereto (Maria Dolens) e del museo annesso, che ospita una mostra fotografica permanente sulla storia della campana dal 1925 ad oggi. Al termine, trasferimento in hotel e sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento.


2° giorno
Dopo la prima colazione, trasferimento a Trento e visita al castello del Buonconsiglio: è il più importante monumento di carattere non religioso della provincia. Residenza dei Principi Vescovi dalla fine del XIII secolo fino alla secolarizzazione dell'episcopato avvenuta nel 1803, fu originariamente costruito con funzioni prettamente difensive. L'aspetto militare del Castello subì attraverso i secoli profonde modifiche che lo trasformarono in uno dei maggiori complessi fortificati residenziali urbani delle Alpi. Il Castello del Buon Consiglio fu teatro di un’importante vicenda umana legata alla storia della prima guerra mondiale. Qui si svolsero infatti il processo e l’esecuzione della condanna a morte degli irredentisti Battisti, Filzi e Chiesa. La sala del Tribunale (la cinquecentesca “Stua della Famea”) fu sede del processo e, dopo la sentenza di condanna a morte per alto tradimento, i tre irredentisti vennero condotti nelle celle ricavate nel loggiato. La sentenza venne eseguita nel prato tra il castello e le mura poste ad est (la cosiddetta “Fossa dei Martiri”). Il 19 maggio 1916 venne fucilato il sottotenente roveretano Damiano Chiesa, volontario nell’esercito italiano; il tenente Cesare Battisti e il sottotenente Fabio Filzi vennero impiccati il 12 luglio successivo. Pranzo libero. Nel pomeriggio, inizio del viaggio di ritorno con arrivo alla scuola previsto in serata.


Il perché di un nome
Il Castello del Buonconsiglio sorge su un’altura che già nel XIII secolo veniva chiamata Malconsey. In seguito, il toponimo non venne più utilizzato e si preferì adottare il termine più positivo di Buonconsilii, da cui la denominazione di Castello del Buonconsiglio, luogo d´incontro della comunità. E’ composto da una serie di edifici di epoca diversa, racchiusi entro una cinta di mura. Castelvecchio è il nucleo più antico, dominato da una possente torre cilindrica; il Magno Palazzo è un ampliamento cinquecentesco nelle forme del Rinascimento italiano, voluto dal principe vescovo Bernardo Clesio (1485-1539); alla fine del Seicento risale invece la barocca Giunta Albertiana. All’estremità meridionale del complesso si trova Torre Aquila, che conserva all’interno il celebre Ciclo dei Mesi, uno dei più affascinanti cicli pittorici di tema profano del tardo Medioevo.


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