Trentino, tra laghi e castelli - Aglaia Viaggi

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Trentino, tra laghi e castelli

Trentino, tra laghi e castelli

Castelli di Avio e di Rovereto, Lago di Tovel

1° giorno

Ritrovo dei partecipanti davanti alla scuola e partenza in pullman granturismo per Avio. Arrivo e visita dell’omonimo Castello. Il grande complesso, tra i più suggestivi del Trentino, appare adagiato nel paesaggio collinare assecondando il susseguirsi delle balze con la poderosa cinta muraria, le cinque torri, il palazzo baronale e l'imponente mastio. Isolata nel verde è la casa delle guardie, che custodisce uno straordinario ciclo di affreschi trecenteschi con scene di guerra. Ma non è da meno la stanza d'Amore, nel mastio, con eleganti decorazioni di gusto "cortese". Ospiti illustri si sono avvicendati tra le mura di questo maniero: dal re longobardo Autari, con la consorte Teodolinda, agli imperatori Carlo V e Massimiliano d'Asburgo. Pranzo libero. Nel pomeriggio, trasferimento a Rovereto e visita del Castello. La sua struttura attuale è il frutto delle opere di fortificazione realizzate dai Veneziani nel corso del secolo XV e nei primi anni del successivo. La pianta poligonale ed i quattro possenti bastioni angolari, così disposti per consentire il massimo sfruttamento del fuoco d'artiglieria, fanno del castello uno dei migliori esempi di fortificazione alpina tardomedievale. Il castello ospita dal 1921 il Museo Storico Italiano della Guerra articolato in trenta sale; una di esse è dedicata ai castelli della Val Lagarina. Al termine, proseguimento per Trento. Sistemazione in hotel nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

2° giorno

Prima colazione in hotel. Trasferimento in pullman in Val di Non (nel Parco Naturate Adamello-Brenta) per effettuare una passeggiata naturalistica lungo le rive dello splendido Lago di Tovel, un tempo chiamato anche lago rosso per un fenomeno naturale unico al mondo: l'arrossamento delle acque per via di un'alga microscopica che, proliferando in modo abnorme, affiorava in superficie durante il periodo estivo. Purtroppo questo spettacolare naturale si è manifestato intensamente fino alla metà degli anni '60, dopodiché è scomparso. Pranzo con cestino. Nel pomeriggio, inizio del viaggio di ritorno con arrivo alla scuola previsto in serata.

IL FONDO PER L’AMBIENTE ITALIANO

Il Castello di Avio appartiene al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). Il FAI è una fondazione senza scopo di lucro, per la tutela, la promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico del nostro Paese. Il Fondo per l’Ambiente Italiano è nato il 28 aprile del 1975 per volontà di Giulia Maria Mozzoni Crespi, Renato Bazzoni, Alberto Predieri e Franco Russoli che, consapevoli dell’immensa vastità del patrimonio italiano e delle difficoltà di salvaguardarlo, decisero di fondare il FAI ispirandosi al National Trust inglese. Attualmente il FAI ha sotto la propria tutela 39 beni.

TRENTINO: AL MUSEO PER DIVERTIRSI IMPARANDO

Il Parco dei Dinosauri

La visita al Museo Civico di Rovereto è di grande interesse potendo articolarsi in ben sette sezioni (archeologia, storico-artistica, botanica, astronomia, zoologia, numismatica, scienze della terra), ma quel che più caratterizza il museo è la strategia di “musealizzazione diffusa” che l'ha portato a muoversi con efficacia sul territorio, varcando i confini istituzionali delle sue sale. Un museo insolito dunque, vivo e in movimento, che accompagna alla scoperta di un territorio straordinariamente ricco tutti coloro che intendono fare del proprio tempo libero un’occasione di conoscenza intelligente. Una delle esperienze più interessanti è la visita al parco paleontologico dei Lavini di Marco dove centinaia di orme di dinosauri impresse sui calcari grigi affioranti in località Lavini di Marco, sulle pendici del Monte Zugna, costituiscono uno dei più importanti siti paleontologici europei. La visita è organizzata dalla Sezione Didattica del Museo con esperti che non solo mostrano i reperti, ma spiegano la storia geologica e l'evoluzione della regione trentina.



Il Museo delle Palafitte

Il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro nacque negli anni Settanta per rendere pubblica una selezione di oggetti di vita quotidiana di 4000 anni fa e i resti di un antico villaggio palafitticolo dell’Età del Bronzo tornati alla luce, dopo migliaia di anni, nel 1929, quando il livello del lago di Ledro (sovrastante il Lago di Garda) fu abbassato per i lavori di presa della centrale idroelettrica in costruzione a Riva del Garda. Sulla sponda meridionale del lago affiorò una distesa di oltre diecimila pali che si rivelò come una delle più grandi stazioni preistoriche scoperte fino ad allora in Italia e una delle più importanti in Europa. Negli ultimi anni sono state sviluppate interessanti proposte didattiche mirate a rendere più coinvolgente la visita alla zona archeologica in un suggestivo contesto naturalistico, dove i resti delle palafitte permettono di “immergersi” nella preistoria. Nel  2006 il Museo delle Palafitte del Lago di Ledro si è arricchito di un nuovo villaggio palafitticolo: la ricostruzione di tre nuove capanne, visitabili dal pubblico e sistemate ad imitazione di uno scorcio di villaggio, rievocano l'insediamento abitativo originale, offrendo nuovi e interessanti spunti per attività di archeologia imitativa.
Il Museo propone numerose attività didattiche, affidate ad esperti in discipline naturalistiche e paletnologiche, che si avvalgono del potenziale evocativo dell'archeologia imitativa e di quello comunicativo dell'animazione teatrale.

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